tratto dal Corriere della Sera
«La casa di carta» diventa «La hasa di harta». Set fiorentino, per la
nuova stagione della serie spagnola targata Netflix, incentrata su una
rapina alla zecca nazionale di Madrid ad opera di otto criminali
mascherati da Salvador Dalì. Ambientato durante la prima parte proprio
nella capitale iberica, la trama de «La casa di carta» vede i
protagonisti impegnati nel colpo del secolo: penetrare nella Fabrica
Nacional de Moneda y Timbre, stampare più di due miliardi di euro e poi
sparire con il malloppo. Per farlo «il Professore» – mente del piano –
ha messo insieme una squadra di individui con competenze diverse, ma con
un unico fattore comune: avere poco da perdere. Gli otto ladri – che
hanno identità segrete e che in teoria, durante i cinque mesi di
preparazione al colpo nelle campagne di Toledo, non devono rivelarsi il
proprio nome – sono battezzati come alcune città: Tokyo, Mosca, Berlino,
Nairobi, Rio, Denver, Helsinki ed Oslo. Tutto è studiato nei minimi
dettagli, ma gli imprevisti – compresa la grinta dell’ispettrice Raquel
Murillo, incaricata di trattare con la banda che ha all’interno della
zecca decine di ostaggi – sono dietro l’angolo…
La troupe de «La
casa di carta» resterà a Firenze soltanto oggi. Due le location. La
prima, mattiniera, a partire dalle 6 in piazza del Duomo, con accesso
parzialmente interdetto dalle 7,30 nel tratto compreso tra il sagrato
della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e la Porta del Paradiso del
Battistero in piazza San Giovanni, con quest’ultima interessata dalle
riprese tra il numero civico 6 ed il 22 rosso. Successivamente,
spostamento fino alle 18 circa in piazzale Michelangelo, con l’area
pedonale riservata al transito e alla sosta dei mezzi della produzione.
«La casa di carta» è stata la prima serie spagnola ad aggiudicarsi
l’International Emmy Award e – dopo l’americano «Six Underground», film
girato questa estate da Michael Bay con Ryan «Deadpool» Reynolds – è la
seconda volta di Netflix in città, seppur in maniera decisamente meno
invasiva: il lungometraggio yankee, infatti, aveva occupato le strade
del centro storico – e non solo – in due lunghe tranche, dal 22 agosto
al 21 settembre. Con relative polemiche ed ironie social («Oh quanto ci
mettono a pigliare ‘sta macchinina verde?», avevano scherzato i
fiorentini sulle riprese di un inseguimento durato giorni e giorni) e
sui giornali («Precisazione di cui, a sentire il mormorio divertito
dell’auditorio, forse non avrebbe dovuto esserci bisogno», scriveva
Edoardo Semmola sul Corriere Fiorentino, in relazione alle parole del
regista di Los Angeles, dopo che lo stesso aveva ricevuto le chiavi
della città: «Non abbiamo scalfito nemmeno una singola pietra del Duomo o
degli Uffizi»).
Insomma: Firenze ancora una volta come
Hollywood. E così ecco molti curiosi, armati di smartphone, ad aspettare
le star della serie. «Ma icchè girano, i’ Segreto?», scherza un giovane
fiorentino sentendo le indicazioni di regia in spagnolo della troupe.
«Indos sta Tokyo?», chiede pieraccionescamente un altro. «Oh Berlino, ma
‘un tu eri morto?», «Niente spoiler!», «Te quiero, Profesor»: i
commenti si sprecano, mentre viene girata la scena del
Duomo.
Non particolarmente emozionante, per la verità: il Professore, con
appresso dei papiri, si incontra con Berlino davanti alla cattedrale. Il
tutto, routine cinematografica, ripetuto circa un milione di volte. Ma
non importa, per i tanti fan. Ed infatti alla fine del girato si scatena
la folla, a caccia di un selfie ricordo, con la sicurezza costretta ad
intervenire per «salvare» gli attori dall’affetto della gente.
Massimo
riserbo sul plot di questa terza parte, che dovrebbe essere un prequel.
Lo show, come anticipato da una clip, vedrà appunto il ritorno a
sorpresa di «Berlino» – Pedro Alonso – morto alla fine della rapina
nella seconda stagione ed alcuni nuovi ingressi, tra cui l’attore
argentino Rodrigo de la Serna: l’amico di Che Guevara ne «I diari della
motocicletta». Ci saranno, tra gli altri, anche Alvaro Morte («Il
Professore»), Jaime Lorente («Denver»), Miguel Herrán («Rio»), Darko
Peric («Helsinki»), Alba Flores («Nairobi»), Esther Acebo (l’ostaggio
«Stoccolma») e naturalmente la bellissima Úrsula Corberó: «Tokyo». Anche
il sindaco Dario Nardella, nei giorni scorsi, ha voluto omaggiare gli
interpreti spagnoli con un tweet: «Benvenuto a Firenze al cast della
#casadicarta, serie tv di grande successo. Invito @elprofesor C. a
vedere la Torre della Zecca: non è la Zecca di Madrid, ma qui nel ‘300
si coniava il fiorino e oggi offre una bellissima vista della città».
(Testo e foto Lorenzo Sarra, altre foto Niccolò Cambi/Sestini)
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