Ho scoperto stranamente che non sono l'unico che durante il secondo lockdown "leggero" ha ripreso a vedere Tha last dance, il documentario sui Bulls di Jordan, magari saltando qua e là tra le storie. I motivi possono essere diversi, innanzitutto una sorta di richiamo psicologico al primo lockdown quando il film è stato un vero evento mondiale.
Il secondo è che dopo aver visto altre 5-6 serie di Netflix sono arrivato a un punto in cui non ne trovo di molto belle o non ho voglia di iniziarne altre. Peraltro tutte le sere mi adormento dopo 10-15' con il sottofondo della voce di Jordan, Pippen o Phil Jackson...sicuramente poi è un documentario che merita di essere rivisto perchè i risvlti importanti sono tanti e le immagini inedite sono spettacolari. Poi parla di situazioni e storie che abbiamo vissuto indirettamente mentre ancora eravamo dei giocatori e ci ispiravamo a molti dei personaggi del film, anche ai fenomeni europei di cui si parla come Kokuc o Drazen (che molti di noi hanno fugacemente visto o conosciuto di persona).
Comunque c'erano davvero degli squadroni, dai Pacers ai Knicks, da Seattle a Phoenix e Utha, senza contare ovviamente le big (Lakers, Celtics, Pistons, Sixers), penso a Houston che vinse i due anni senza MJ (Akeem, Clyde Drexler, Otis Thorpe, Robert Horry, Sam Cassel, Kenny Smith, Mario Elie, Vernon Maxwell, Scott Brooks, etc...).La teoria del Galiz, ci vogliono menso squadre in NBA, con 30 squadre il talento di disperde troppo.
Insomma, è un classico film che si può tranquillamente rivedere una volta l'anno....
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