lunedì 27 gennaio 2020

Grazie Kobe

Un’intera giornata di tributo a Kobe era doverosa ed è pochissimo per quello che questo ragazzo ha dato a noi e al nostro sport. Un’ispirazione per tutti, tifosi e avversari, una fonte inesauribile di divertimento per 20 anni, un orgoglio dell’Italia nel mondo: ogni sua vittoria era un po’ una nostra vittoria, lo sentivamo come uno di noi, cresciuto nelle palestrine delle scuole, nei campetti, nei playground degli oratori, proprio come noi. L’unico che ha fatto pensare che MJ fosse avvicinabile come talento e atletismo e tecnica (e mentalità), per alcuni anche superabile. Non so neppure in questi 10 anni quanti post e immagini sono stato pubblicati si Barduca con Kobe protagonista, iniziando dal 2010 con il suo ultimo titolo NBA fino al ritiro delle sue 2 maglie.

In Italia migliaia di persone hanno avuro un contatto diretto con Kobe, chi conosceva il padre chi lui personalmente, chi ci ha giocato insieme a scuola, chi lo ha conosciuto invece in America. Bastava rivolgergli una frase in italiano e rispondeva, lui che due settimane fa ha chiamato Doncic dalla prima fila allo Staples parlandogli in sloveno. Da domani riprenderemo normalmente con Barduca, ma ieri sera dopo le 20 tutti ci siamo chiamati o messaggiati, increduli e attoniti, senza parole. Era scomparso uno di noi, del mondo del basket. La notizia della morte della figlia Gianna "Gigi" e di tante altre persone con loro ha solo appesantito ancor di più l’angoscia.

Ovviamente per chi tifa Lakers era un mito unico, ha quasi superato due leggende come Magic e Kareem nel cuore dei tifosi, il che è incredibile e quasi impossibile solo a pensarlo. Andrò a rileggermi il libro sui 50 anni dei Lakers con i capitoli a te dedicati, e il tuo libro con Phil Jackson. Imperdibili.

Kobe era uno di noi, sono sicuro lo pensano tutti. Nella sua Grandezza non dava l’impressione di essere inavvicinabile ma invece di essere semplice e alla mano. Per piacergli dovevi solo provare ad avere la sua mentalità e la sua voglia di vincere, ma neanche di vincere a ogni costo, la voglia di vincere dando il 110% delle proprie possibilità.

Sul parquet come nella vita.

In campo come nella sua famiglia.

Con i compagni come con le altre persone.

L'ultima pagina del LA Times

 





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