lunedì 21 novembre 2011

Vent'anni fa i Nirvana al Bloom

(da Il Cittadino Monza e Brianza)

Mezzago - Vi ricordate cosa stavate facendo il 17 novembre del 1991? Son passati poco più di vent'anni, ma seicento persone sanno di aver assistito quel giorno a un pezzo di storia della musica. Altri mille invece si mangiano ancora le mani per essere rimasti fuori. Si tratta degli spettatori riuniti al Bloom di Mezzago per il concerto dei Nirvana di Kurt Cobain. Per il gruppo di Seattle era l'anno della consacrazione, quello del successo planetario di “Nevermind”. Di lì a poco Cobain, Dave Grohl e Krist Novoselic avrebbero vinto il disco d'oro e sarebbero diventati i profeti del grunge, segnando la strada per tutti gli anni '90 e dettando le regole raccolte da una lunga serie di artisti. «I biglietti andarono esauriti in pochissimo tempo - ricorda oggi Massimo Pirotta, socio fondatore del locale - e nonostante gli appelli arrivarono tantissime persone in più: un Bloom pieno come una scatola di sardine e il doppio della gente nel cortile».

Il Bloom è pronto per festeggiare l'anniversario, anche con un po' di emozione. La festa è in programma domenica 20 novembre: dalle 18.30 (apertura porte alle 18) il giornalista Ezio Guaitamacchi dirigerà gli interventi di alcuni testimoni del concerto e degli organizzatori, e la proiezione del filmato dello show (ma quello dell'89, perché sul palco del Bloom i Nirvana ci sono saliti ben due volte). Poi gli omaggi musicali live di Johnnie Selfish&The worried man band, degli Stuntbox e di Born by chance. In sala sarà allestita l'esposizione di foto e memorabilia, locandine, biglietti e volantini. Tutto materiale raccolto con passione negli anni. Perché vent'anni fa il momento fu vissuto, nonostante tutto, con estrema normalità. «I Nirvana si dimostrarono molto disponibili, per nulla travolti dal successo – continua Pirotta – Appena arrivati al locale, Cobain visitò la libreria e comprò qualche disco in vinile. Poi una volta finito il concerto e aperte le porte per fare entrare un po' d'aria (una delle cose che negli anni di Bloom non sono cambiate, ndr), il gruppo si fermò sul palco a salutare gli spettatori: Cobain rimase accovacciato a firmare autografi. Il Bloom ha fatto da trampolino a tanti gruppi diventati poi famosi, ma, in verità, in quel momento nessuno di noi si stava rendendo conto di vivere un autentico momento storico».

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