È
stata una serata da dimenticare sia per la squadra di
pallacanestro di Duke, una delle più forti del campionato universitario
americano, sia per Nike. Sembrava un’azione come tante altre e invece
l’incidente di mercoledì sera potrebbe costare caro a entrambe. In una
delle partite più attese della stagione tra due delle
compagini più forti del torneo, Duke e North Carolina, a far parlare non
è un canestro decisivo o una schiacciata spettacolare, bensì un
infortunio banale.
In un’azione di transizione sul parquet di casa, il centro di Duke ha
perso l’equilibrio dopo che gli è esplosa una scarpa, rimediando un
infortunio alla gamba. Zion Williamson sembra essersela cavata con una
distorsione al ginocchio, ma ormai Nike era stata già assalita dalle
critiche. Persino l’ex presidente Usa Barack Obama ha espresso un parere
in merito all’episodio. Nonostante l’infortunio, non c’è da temere per
la carriera di quello
che viene considerato l’astro nascente del basket americano. Nike invece
potrebbe subire conseguenze più gravi e più a lungo termine. Non si
tratta soltanto di pubblicità negativa per l’azienda più popolare tra i
cestisti dell’NBA. È stata una serata da dimenticare sia per la squadra
di pallacanestro
di Duke, una delle più forti del campionato universitario americano,
sia per Nike. Sembrava un’azione come tante altre e invece l’incidente
di mercoledì sera potrebbe costare caro a entrambe.In una delle partite
più attese della stagione tra due delle
compagini più forti del torneo, Duke e North Carolina, a far parlare non
è un canestro decisivo o una schiacciata spettacolare, bensì un
infortunio banale.
In un’azione di transizione sul parquet di casa, il centro di Duke ha
perso l’equilibrio dopo che gli è esplosa una scarpa, rimediando un
infortunio alla gamba. Zion Williamson sembra essersela cavata con una
distorsione al ginocchio, ma ormai Nike era stata già assalita dalle
critiche. Persino l’ex presidente Usa Barack Obama ha espresso un parere
in merito all’episodio.Nonostante l’infortunio, non c’è da temere per
la carriera di quello
che viene considerato l’astro nascente del basket americano. Nike invece
potrebbe subire conseguenze più gravi e più a lungo termine. Non si
tratta soltanto di pubblicità negativa per l’azienda più popolare tra i
cestisti dell’NBA.
Scarpa esplode inspiegabilmente: Nike sotto processo
Il
colosso dell’abbigliamento sportivo è finito proprio sotto processo
per l’incidente e ha dovuto difendersi. Il gruppo ha sottolineato che
si tratta di un evento isolato e che il gruppo prende assolutamente sul
serio l’episodio. Esperti starebbero verificando i motivi che hanno
portato alla spaccatura in due della scarpa durante il match NCAA. Nel
video si vede Williamson
palleggiare vicino alla linea del tiro libero e a un certo punto
scivolare a terra. È in quel momento che nella scarpa sinistra del
cestista si è aperta all’improvviso una squarciatura. La partita è stata
compromessa dall’episodio e i Tar Heels di North Carolina hanno finito
per spuntarla 88 a 72. Quando hanno chiesto all’allenatore di Duke Mike
Krzyzewski
se ha mai assistito a un incidente del genere, il coach ha risposto che
in carriera ha visto tantissime scarpe rompersi, ma mai aprirsi in
quella maniera. Krzyzewski ha ricordato tuttavia che era da qualche gara
che gli sembrava che Williamson facesse fatica a stare in piedi. Le
scarpe del portentoso e muscoloso atleta di Duke sono certamente
sottoposte a sforzi immensi partita dopo partita.
Nike paga infortunio a talento unico del college NCAA
L’atleta
dei Blue Devils, un giocatore in grado di cambiare le sorti
di un’intera squadra quando farà il suo esordio nei professionisti
dell’NBA
la prossima stagione, deve vestire Nike per via di un contratto
stipulato dalla sua università con l’azienda quotata in Borsa. I titoli
perdono più dell’1% a 83,91 dollari in avvio a Wall Street. Under
Armour, invece, guadagna quasi il +2%. Se fosse capitato a qualche altro
giocatore del college meno noto la
vicenda non avrebbe avuto tanta risonanza. Ma qui si parla della prima
scelta assoluta al draft di giugno. Ossia il giocatore universitario più
bravo che si prevede che verrà scelto con la prima scelta assoluta,
dalla squadra dei professionisti dell’NBA che per prima sceglierà al
draft a Brooklyn (New York). È un brutto colpo di immagine al brand
numero uno dell’abbigliamento
sportivo, che tra i suoi clienti ha avuto Micheal Jordan, Tiger Woods e
Roger Federer, solo per citare alcuni degli sportivi più ricchi e forti
di tutti i tempi. E non è un caso che la principale concorrente di Nike
in ambito NBA, Under Armour, stia avendo successo oggi sui mercati
azionari. La società che sponsorizza tra gli altri il due volte
MVP Stephen Curry
(ossia il miglior giocatore della stagione) – playmaker dei campioni in
carica, i Golden State Warriors – ha visto salire la sua
capitalizzazione in Borsa. Il titolo ha toccato il massimo giornaliero
in avvio di seduta, a 19,64 dollari. Le compagini favorite per
aggiudicarsi il prossimo 20 giugno le prestazioni del talentuoso centro
di Duke sono i New York Knicks,
i Phoenix Suns, i Clevelan Cavaliers, i Chicago Bulls e gli Atlanta
Hawks, nell’ordine. Questo per via del loro record negativo in stagione.
Da regolamento, le cinque peggiori squadre del campionato, infatti,
hanno maggiori chance di aggiudicarsi la prima scelta al draft.
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