di Tiziano Terzani
Un vecchio leone andava ogni giorno dopo pranzo nella sua tana a fare
un sonnellino, ma veniva regolarmente disturbato da un topo che gli
entrava nelle orecchie e gli rosicchiava il pelo.
Il leone era grande e forte, ma non riusciva ad acchiappare quel
minuscolo animale. Chiese allora a un gatto di fargli da guardiano. In
cambio gli avrebbe dato da mangiare. Tutto filò liscio. Il topo, vedendo
il gatto, non usciva dal suo buco, il leone dormiva tranquillo e il
gatto mangiava a volontà da quel che il leone gli metteva generosamente a
disposizione. Il leone era così contento che elogiava e ringraziava
continuamente il gatto per il suo aiuto. Un giorno però il topo, ormai
affamato, uscì dal suo buco e il gatto, senza pensarci due volte, gli
balzò addosso e lo ammazzò. Quando il leone si svegliò dal suo
sonnellino, il gatto, orgogliosissimo, gli raccontò quel che era
successo. Lì per lì il leone non disse nulla, ma il suo atteggiamento
nei confronti del gatto cambiò completamente. Non gli parlò più e non
gli dette più una briciola da mangiare. Il gatto non capiva. "Ho fatto
il mio dovere. Perché mi tratti così?" osò finalmente chiedere, dopo
giorni di digiuno. "Misera, piccola bestia. Sei un servo che non serve
più. Vattene via e lasciami dormire", rispose il leone." da "Un altro
giro di giostra"