ho appena terminato il libro regalatomi da Zizzi "Drazen Petrovic, il primo uomo sulla luna", un racconto dettagliatissimo di tutta la storia e la vita di Drazen che consiglio a tutti gli appassionati, davvero emozionante e testimonianza di come non ci sia stato nessuno come Drazen almeno per me nel mondo del basket europeo, non solo come giocatore ma come simbolo e personaggio ispiratore per tutti noi. Incredibile come la sua vita si sia anche intrecciata con eposiodi importanti della nostra vita a cui noi abbiamo anche partecipato direttamente, come gli Europei 1989 o i mondiali di Bormio 1987 , le sfide di coppa dei campioni, le telecronache delle finali slave di sergio tavcar, gli Europei 1991. Giocatori e personaggi che molti di noi hanno avuto la fortuna di conoscere, o di scambiare due parole con loro, io posso solo ricordare il preolimpico del 1988 quando ho avuto la fortuna di parlare con Drazen in campo apena finita la partita della nazionale e di avere da lui anche un ricordo. E poi la guerra che ha travolto e distrutto quella che poteva essere la squadra europea più forte di sempre. La sua fine così assurda e per molti ancora incredibile (nel senso che nessuni ci poteva credere che Drazen non ci fosse più). Le sue imprese uniche, i suoi trionfi e le sue sconfitte, il fratello Aco (il suo riferimento e anche avversario) e la mamma Biserka. I palazzetti di Sebenico e Zagabria con 2-3.000 persone a vedere il suo allenamento di tiro. Insomma, sicuramente un libro che consiglio ai veri appassionati di basket ma anche di storia recente, perchè racconta un periodo della nostra vita o episodi che tutti noi ricordiamo per averli visti o vissuti direttamente. "Petro", il Mozart del Basket, il Diavolo di Sebenico, per noi era solo Drazen.
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