giovedì 28 luglio 2022

Il basket salverà il mondo

Fonte: Corriere di Bologna a cura di Enrico Schiavina

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Tredici regole, scritte su due fogli diventati reliquie, buttò giù il professor Naismith per inventare il gioco del basket nel 1891. Tredici princìpi, cardini della dottrina di cui è profeta, enuncerà il professor Hollander, sostenendo che possano salvare il mondo grazie alla pallacanestro.
Lo farà sabato a Porretta, per una platea di potenziali adepti, primo passaggio fuori dagli Stati Uniti dell’uomo e della sua missione. A lui la parola guru non piace ma David Hollander, docente della New York University, viene a diffondere il suo verbo. Per farlo ha scelto il nostro Appennino, perché colpito dalla notizia che da sabato la Madonna del Ponte sarà ufficialmente la patrona della pallacanestro, in un quantomeno insolito connubio tra sport e fede, anzi fedi. Perché la religione del professore è un’altra: il basket.
“Oggi più che mai il mondo ha bisogno di essere salvato, e penso veramente che per farlo possiamo usare come linee guida i principi che governano la pallacanestro” spiega lui ogni volta che gli si chiede di illustrare la filosofia alla base del suo corso di studi, “How Basketball Can Save The World”. Lanciato per la prestigiosissima NYU nel 2019, durata tre mesi, successo immediato e una cascata di premi e riconoscimenti, ai suoi studenti Hollander insegna ad esplorare cultura, politica, economia e società di tutto il mondo attraverso le forze che dominano il gioco che lui ama.

Tredici punti quindi, in omaggio alle regole originali di Naismith, quelli che esporrà dopodomani Hollander a Porretta. Chiedendo poi a chiunque abbia tenuto in mano una palla arancione, non importa se al campetto sotto casa o su un parquet dell’Nba, di applicare le stesse dinamiche in ogni rapporto sociale, individuale o collettivo. Il basket, per il professore, è innanzi tutto cooperazione (1) ed equilibrio tra interessi dell’individuo e della collettività (2). Tecnicamente è poi bilanciamento tra forza e abilità (3), ma senza ruoli fissi tipo attaccantedifensore (4), e necessita di alchimia umana (5). Nel suo complesso ha presa globale (6), non discrimina i generi (7) e non pone barriere di accesso (8). Da sempre, pur restando un fenomeno di massa, è inclusivo per le minoranze, gli esclusi, gli altri (9). È per le grandi città e le zone rurali (10), combatte l’isolamento e la solitudine (11). Infine, e qui si arriva alla parte mistica, il basket è santuario dell’umanità (12) ed ha un potere trascendentale (13) sugli uomini e le loro istituzioni. “Nella sua forma più pura, è l’attività umana che richiede la più alta capacità di equilibrio tra gli interessi personali e quelli collettivi la spiega Hollander non a caso è lo sport che più di tutti ha avuto impatto sui cambiamenti culturali e sociali”. Salvare il mondo attraverso il basket non è un modo di dire, ma una precisa convinzione dell’uomo che, conquistata una ampia base di discepoli a New York, viene a farne di nuovi a Porretta.

Per un weekend al centro di un mondo: dopo le cerimonie religiose per la patrona del basket, una camminata di gruppo di tre chilometri palleggiando e tirando a canestro, l’apertura di un centro di documentazione permanente sul gioco, la proiezione di un docufilm su Kobe Bryant, in chiusura l’evento clou, la lectio magistralis di Hollander. “Se c’è basket, c’è salute. Togliere i canestri dai campi pubblici per imporre il distanziamento sociale è stato il segno della pandemia. Al campetto giochi con gente che non hai mai visto prima, che magari parla un’altra lingua, ma subito comunichi intensamente attraverso i movimenti, il gioco e le sue connessioni” pensa il professore baskettaro. Che da giovane nel New Jersey ha giocato solo fino al liceo (“Battendo il record della scuola per falli tecnici”), ma che non ha mai smesso di andare al campetto, che veste come un appassionato qualunque e fa lezione indossando le iconiche scarpe Chuck Taylor, le All Star alte nere.
Seguito in Appennino da un troupe per raccogliere materiale video per un prossimo film sulle sue visioni, è in uscita a febbraio 2023 (in Italia per Mondadori) il suo libro sui 13 princìpi. “Che possiamo già applicare per rendere il mondo un posto più giusto, efficiente, rispondente ai bisogni del ventunesimo secolo”.

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