martedì 17 agosto 2021

i tre (per ora) libri dell'estate

...in realtà dovrei aggiungerne un quarto (l'ultimo di Don Winslow "Ultima notte a Manhattan") e il prossimo che acquisterò tra un paio di giorni.

L'inverno di Frankie Mchine: uno dei primi capolavori di Winslow in cui si riconoscono tutte le sue caratteristiche principali. Frankie Machine uno dei suoi personaggi migliori, un romanzo che si legge tutto d'un fiato, forte, anche divertente, con i soliti molti rimandi al mondo del surf nella sua terra prediletta ovvero San Diego e la California del Sud. Un classico che un amante del grande Don non può non leggere. La mafia e il sottobosco criminale di San Diego la terra fertile per le avventure di un personaggio da film.

Mark Lanegan: discorso a parte, per gli amanti (e qualcosa di più) di Seattle e della musica di quegli anni. Un racconto personale, molto difficile, pietoso e davvero durissimo dei suoi anni di dipendenza. Alcune pagine sono davvero ostiche da mandar giù. Per appassionati e conoscitori del genere, aneddoti incredibili e inediti. Devo dire che lo consiglio ma solo a chi magari ama gli Screaming Trees come me e alcuni di voi, e magari li ha visti dal vivo. Seattle never dies, Mark Lanegan un sopravvissuto se ce n'è uno e musicalmente comunque uno dei più grandi talenti naturali del suo periodo a parer mio. A pensare che lui è vivo e quanti se ne sono andati durante le pagine di questo racconto che ripercorre gli anni '80 e '90 vengono i brividi. Un libro ambivalente, può non piacere o si possoo anche immaginare fini commerciali ma io non penso sinceramente. Lunga vita agli Screaming Trees.

L'arte di correre: Murakami indetito, leggero e diretto sulla sua passione per la corsa e la sua partecipazione ad alcune maratone. Un racconto personale di cosa voglia dire davvero correre non per competizione ma al massimo per competere e conoscere se' stessi. Consigliato ai runners e a chi ha voglia di iniziare a correre. Racconta la fatica e il perchè si fatica come solo uno scrittore del calibro di Murakami sa fare.  Un parallelo interessante tra l'altro sulla scrittura e la corsa, due mondi simili e che richiedono disciplina e forza fisica e interiore. Si, scrivere è molto faticoso, come allenarsi quasi.


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