lunedì 29 ottobre 2018

LA STORIA DEL ROCK E’ PASSATA PER RANICA

la recensione del Boni The Beat, e qui mi taccio
Duca chiama recensione e il Boni non poteva rifiutare, ed eccomi qui a raccontare il concerto di una delle più grandi rock band alternative di sempre e una delle mie preferite. Era dal concerto dei Fleshtones al Triangolo (28 ottobre 1994….coincidenza vuole oggi 24 anni fa ) che in provincia di Bergamo non si vedeva …e sentiva …un gruppo di tale calibro… e noi non potevamo di certo mancare.
Ma facciamo un passo indietro.
In occasione del decennale di attività della Otis Tour, società organizzatrice di concerti fondata dallo spezzino Diego Clemente e da quel Franz Barcella istrionico organizzatore di eventi all’Edonè di Redona e capace di portare a Bergamo l’estate scorsa niente meno che i New Bomb Turks, è stato organizzato al Druso di Ranica un festival di due giorni a base di musica rock e la cui locandina con i gruppi partecipanti è già stata pubblicata su questo blog.
Il nostro obiettivo però erano unicamente gli uomini uccello da Sidney Australia fondati nel lontano 1974. Passo a prendere il Duca ed arriviamo al Druso alle 22:15 appena iniziato lo show del penultimo gruppo capitanato dal cantante di colore Derv Gordon fondatore a metà degli anni ’60 degli Equals, storico gruppo pop/reggae/rock londinese, uno dei primi gruppi multiraziali….da qui il nome…gli Uguali.
Entrati salutiamo il padrone di casa e facciamo due chiacchere che spaziano ovviamente dalla musica al basket, prima birretta e ci dirigiamo sotto il palco. Subito notiamo gente d’ordinanza, molte giacche in pelle, pantaloni attillati, ragazze pin up, nero predominante e molti tatuaggi; è chiaro che il pubblico viene da fuori Bergamo e come ci ha detto il Druso anche da fuori regione. Di indigeni, purtroppo, nemmeno l’ombra. Ascoltiamo Derv Gordon, gruppo originale con una base molto rock e con una originale voce molto profonda quasi blues e non poteva essere altrimenti con un cantante di colore con un look che esce direttamente da New Orleans. Gruppo divertente, molte cover, un gruppo da festa come ha detto giustamente il Duca.
Puntualissimi come da programma ecco che elle 23,20 salgono sul palco i Radio Birdman composti dai 3/6 del gruppo originale, i fondatori Rob Younger alla voce e Deniz Tek prima chitarra e Pip Hoyle alla tastiera, affiancati da altri musicisti di primo livello del rock australiano come Jim Dickison al basso, Nick Rieth alla batteria e Dave Kettley alla seconda chitarra, nomi associati a grandi band come New Christs (fondati dallo stesso Younger dopo lo scioglimente dei Birdman nel 1981) Barracudas, Celibate Rifles. Dall’ultima volta che ho visto i Birdman al Live di Trezzo nel 2006 noto che Rob Younger ha tagliato i già pochi capelli bianchi ma nonostante siano passati 12 anni sembra in forma più che mai, mentre Denis Tek sembra addirittura ringiovanito.
Un breve saluto e via una scarica di energia si diffonde nel locale, mentre il cantante si muove con le movenze sinuose di un serpente del deserto autraliano. Una dopo l’altra si susseguono tutte le canzoni del primo album “Radios Appear”, da Aloha Steve & Danno passando per Man With Golden Helmet sino a TV Eye cover dei contemporanei Stooges. Canzoni suonate ancora con maggiore carica e velocità che su disco, solo una pausa più lunga del solito divide le canzoni per far prendere fiato al cantante, e non poteva essere altrimenti vista l’energia e visto che la torta con le 70 candeline oramai si avvicina. Peccato che le tastiere sono un po’ basse e si sentono poco quando invece è proprio il suono delle tastiere che differenzia i nostri dalla maggior parte dei gruppi rock. Ciò non toglie però nulla all’esibizione tirata e selvaggia del gruppo australiano. Breve pausa ed ecco il bis di ben 4 canzoni con a chiusura la cover al fulmicotone di You’re gonna Miss Me dei 13 Floor Elevetor a dimostrazione di dove sono le radici musicali dei nostri. Un ora e mezza di puro rock non è certo roba da poco per un gruppo con età da pensione ma energia da ventenni, alla fine lunghi applausi e sentiti ringraziamenti da ambo la parti.
Finito il concerto la sala si svuota quasi subito a dimostrazione che la maggior parte dei partecipanti doveva fare molti chilometri per tornare a casa, ma ecco dalle casse uscire la musica di Pushin’ too Hard dei Seeds …… Pushin’ too Hard in un locale a Bergamo!!!!! Non potevamo non fermarci ancora, ecco allora la birretta defaticante, ascoltiamo ancora un po’ di musica e poi via di ritorno a casa sotto una pioggia battente.
Grande musica, grande gruppo, grande serata, altro che rap..trap…cagate varie….lunga vita al rock….lunga vita ai Radio Birdman
The beat
ingresso 15.000 lire...

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