Per il secondo anno consecutivo presenti al Brembeat’n’roll di Osio Sotto, bella iniziativa giunta oramai all’ottava edizione; iniziativa nella quale, scopriremo poi, vi sono le zampine di quel Franz Barcella dell’Edonè di Redona il quale solo per avere portato due settimane fa i New Bomb Turks a Bergamo avrà per sempre la nostra ammirazione e riconoscenza.
Il Boni in attesa dell'inizio delle danze |
Con la beatmobile (da non confondersi con la batmobile) giungiamo alla festa verso 21,00. Mentre ci mettiamo in coda per la pizza notiamo che la disposizione è la medesima: palco grande all’aperto, palco secondario al coperto a fianco della forno pizza e stand di artigianato, t-shirt e dischi vari intorno; stand che purtroppo causa maltempo riusciremo a vedere solo di sfuggita.
Mentre addentiamo la pizza iniziano a suonare sul palco principale i Tough da Piacenza gruppo formatosi dalle cenere dai conterranei e ben più famosi Stinking Polecats. La fame a essere sinceri superava la curiosità per il trio che di certo con il loro punk rock scolastico di chiara matrice Ramones non ci ha fatto cambiare idea, anche perché tuoni e lampi non promettevano niente di nuovo. E difatti la pioggia che ha iniziato ben presto a cadere ha modificato i programmi degli organizzatori portando tutti i gruppi al coperto nel palco più piccolo ma più intimo e vicino al pubblico (e ai commensali), scelta questa che se da una parte ha evidenziato una buona organizzazione per una festa di paese, dall’altro ha permesso di vedere dei concerti sicuramente più vivi e partecipati, aspetto questo che all’aperto un po’ si perdeva.
Ed ecco salire sul palco gli spagnoli Los Chicos, gruppo molto divertente che miscela un rock veloce con sonorità molto country, sicuramente il gruppo per noi più bravo dell’intera serata. Su You tube sono presenti dei video molti divertenti in cui si può vedere i nostri chicos all’opera. Il tempo di preparare gli strumenti ed ecco sul palco i The Midnight Kings da Domodossola, gruppo con divisa d’ordinanza nera che ha proposto una miscela esplosiva (anche se a volte un po’ forzata) di rock e suol anni ‘60 senza disdegnare suoni e coretti swing molto simili a gruppi come Fleshtones e Lyres. Di certo a noi non sono passate inosservate le due cover “Don’t you just know it” di Huey Smith e soprattutto di “Luoie Luoie” dei Kingsman, se mai vi era un dubbio, vista anche la partecipazione del pubblico, la canzone party per eccellenza.
Il vero clima di queste feste è però vedere gli altri gruppi come i Los Chicos che sono i primi a scatenarsi sotto il palco sempre con birra in mano (probabilmente come i Blues Brothers avranno consumato più di quello che hanno guadagnato). Per ultimi salgono sul palco gli inglesi Surfin’ Lungs, presenti anche l’anno scorso, con le loro camice hawaiane ed il loro surf veloce. Il gruppo non più giovane….ne fisicamente in forma…..ha però mostrato ancora una volta chi sono i portatori del surf nel vecchio continente. Bella serata, bella gente, bella musica e bel diluvio universale al rientro, probabilmente mandato sulla terra per punire chi dice che il rock e morto…….lunga vita al rock’n’roll.
Al prossimo concerto
BY BONI
Ps. grande recensione del Boni, un vero professionista, socializzate pure...
Duca
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