lunedì 14 febbraio 2011

Un aneddoto personale su Cesare Rubini

Ricordo un aneddoto riguardante l'immenso Cesare Rubini: qualificazioni olimpiche di Rotterdam 1988, l'Italia affronta la Spagna nella prima partita del girone. Io, Albe, Franz e Carlo in trasferta a seguire la nazionale. Naturalmente eravamo a bordo campo, non mi ricordo più come avevamo fatto ad entrare. L'Italia vince di 1 (poi però non passerà...), noi si esulta in campo con i giocatori e con Gamba, abbracciando tutti. Cesare Rubini (mi pare fosse accompagnatore o dirigente addetto alla squadra), seduto su una sedia in parte alla panchina in lacrime, di gioia, non si muove. Noi ci avviciniamo e lo confortiamo: "Grande Presidente (mi sembrava giusto chiamarlo Presidente), ce l'abbiamo fatta! Non faccia così, vai Cesare!! Siamo forti!!". Lui, in lacrime, estrae un blocchetto di biglietti dalla tasca della giacca (tipo quelli del cinema di 30 anni fa....), e, sempre più in lacrime, ce lo porge: "Grazie ragazzi, usateli per le prossime partite...fatevi sentire mi raccomando". Un mito!!!
Ovviamente noi alle partite successive entrammo a scrocco (una volta anche portando negli spogliatoi le borse dei giocatori prima del match), e poi rivendemmo a greci, slavi e olandesi i biglietti dellle partite. Per pagarci il campeggio, che non pagammo...ma questa è un'altra storia...
A proposito, guardando la foto ho capito chi ha insegnato il lancio lungo al Fryykkkyo.
vai Freeeeeeeeeeeeeeee

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